Okoyama, 1935. Il timido Kiroku è innamorato della dolce Michiko ma cerca la via dei "veri uomini" entrando in una banda di teppisti che ripudia ogni svenevolezza. La rabbia lo porta a distinguersi nell'uso della forza e della prepotenza, in un Giappone che sta perdendo i propri punti di riferimento, ma l'amore per Michiko continua a tormentarlo. Suzuki ambienta questa bella storia in un periodo di grande confusione per il Giappone, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, quando vivo era il pericolo che un colpo di stato dell’estrema destra sconvolgesse il paese. Il risultato non è un film politico ma, piuttosto, una parabola della violenza come componente centrale nella definizione dell'identità individuale e collettiva. Lo stile si fa ancora più rapsodico e la satira è pungente e crudele: La guerra, il fanatismo di destra e il desiderio di dominio sono, agli occhi di Suzuki, ridicoli prima ancora che orribili!