Eureka

Nell'isola di Kyushu, un folle prende in ostaggio un autobus. Dopo alcune ore di trattative la polizia decide di uccide il dirottatore che, nel frattempo, ha assassinato tre ostaggi. L'autista e due giovanissimi fratelli riprendono la vita di tutti i giorni portando dentro lo choc per l'accaduto. Anni dopo l'autista va a vivere con i due fratelli e insieme vagano per l'isola finendo sempre col ritrovarsi nel punto del sequestro. Intanto, l'ombra di un serial killer si staglia all'orizzonte. Un'opera-fiume per raccontare la caduta e l'ascesa di tre personaggi uniti non soltanto da una vicenda traumatica, ma da una profonda sensibilità. Aoyama Shinji evita qualunque moralismo o eccesso calligrafico per concentrarsi sulle atmosfere racchiuse, sui piccoli gesti. Eureka è quindi un'opera personale che si sviluppa con estrema naturalezza avvolgendo lo spettatore con il suo caleidoscopio di emozioni, che possono essere dure o piacevoli, ma, in ogni caso, profondamente reali.