Il prigioniero coreano
regia di Kim Ki-duk
Corea del Sud, 2016, 112
drammatico
Cast:
Ryoo Seung-Bum, Lee Won-Geun, Choi Gwi-Hwa, Jo Jae-Ryong, Won-geun Lee
Nam (un immenso Ryoo Seung-bum, coerente e credibile in ogni sua sfumatura ) è un pescatore nordcoreano che nella pesca ha l’unico mezzo di sussistenza. Un giorno il motore della sua barca si blocca e la corrente trascina inesorabilmente Nam in zona nemica, nella Corea del Sud.
Qui viene messo sotto torchio dalle forze di sicurezza che lo scambiano per una spia, ma alla fine viene rispedito in Corea del Nord. Prima di lasciare il Sud, Nam vedrà la grande metropoli e tecnologica di Seul, riuscendo a percepire quanto sia sviluppato quel Paese rispetto al suo. Il suo ritorno a casa, tanto sognato e agognato, prevederà, in modo quasi kafkiano, lo stesso tipo di trattamento da parte delle autorità nordcoreane, le stesse indagini. Nam è una persona semplice e onesta, un essere umano romantico intrappolato nell’ideologia dei due paesi divisi. Kim Ki-duk torna al suo cinema delle origini e, attraverso la grammatica del thriller, fa affiorare la violenza insita in ogni sistema politico.