“Voglio fare musica ancora di più” è stata la reazione del musicista e compositore Ryuichi Sakamoto quando gli è stato diagnosticato un cancro alla gola nel 2014. Non è passato molto tempo dalle terapie che ha iniziato a lavorare a un nuovo album, async, uscito all’inizio del 2017: è questo processo compositivo che costituisce il leitmotiv del documentario. Sakamoto adora sperimentare, ad esempio usando sonorità naturali. Il documentario inizia nei primi mesi del 2012, un anno dopo il disastro nucleare di Fukushima, con il sobrio e pensieroso Sakamoto che critica l’energia atomica. La sua preoccupazione per l’ambiente è iniziata venti anni fa e da allora è diventata sempre più politica, fino a permeare anche la sua musica. Le immagini d’archivio ci riportano Sakamoto ai tempi in cui faceva parte del gruppo di musica elettronica Yellow Magic Orchestra e come direttore della colonna sonora, premiata con l’Oscar, per L’ultimo imperatore.